Eccoci qui a parlare di stiramenti muscolari, usando termini non proprio tecnici, ma giusto per capire di cosa stiamo parlando, questo tipo di infortunio è il secondo grado su una scala di tre, si colloca tra la contrattura e lo strappo.
Ricordiamoci innanzi tutto la definizione da vocabolario: distensione eccessiva di un muscolo, di un legamento o di un tendine, che ne provoca spesso la lacerazione.
Ma cosa può causare uno stiramento? Le cause sono molteplici e i soggetti più a rischio sono, ovviamente, gli sportivi.
- Riscaldamento muscolare insufficiente
- Preparazione fisica inadeguata
- Abbigliamento non idoneo allo sport che si pratica
- Problemi posturali
- Contratture
- Movimenti repentini e bruschi
- Insufficiente recupero dopo una prestazione sportiva
Questi sono alcuni dei motivi principali che causano tale infortunio che può fermare un atleta anche per periodi lunghi (da 3 settimane a 2 mesi). Fatte queste premesse si capisce quanto sia importante eseguire una fase di riscaldamento ad hoc; ogni sport necessita di movimenti specifici che devono essere eseguiti prima di iniziare il vero e proprio sforzo, quella che noi allenatori chiamiamo “mobilità”: circonduzioni delle principali articolazioni, stretching dinamico e una fase iniziale di riscaldamento molto lenta permettono di ridurre il rischio di infortunio. Bisogna anche porre particolare attenzione a non strafare e non superare i nostri limiti fisici, immaginate di tirare un elastico oltre la sua capacità di allungarsi, si romperà, e i nostri muscoli si comportano nella stessa maniera.
Quali sono i segnali dello stiramento muscolare? Dolore, acuto e diffuso in una parte ben specifica del muscolo, gonfiore e infiammazione, difficoltà nel movimento.
Cosa fare in caso di stiramento? Sospendere immediatamente l’attività sportiva anche se ci sentiamo in grado di proseguire; lo stiramento può facilmente degenerare in strappo e aggravare la situazione. Applicare ghiaccio e un bendaggio compressivo che eviti, o almeno riduca, l’eventuale emorragia. Riposo assoluto per almeno 3 settimane e se i sintomi sono spariti riprendere con l’attività sportiva che dovrà essere graduale e con particolare attenzione alla fase di riscaldamento. Io sconsiglio lo stretching perché, se non eseguito in maniera corretta, può anche causare una recidiva del danno.